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Vivere la terra

Vivere la terra

Durante una delle missioni per monitorare alcuni progetti realizzati in Casamance nel 2012, le delegazioni di I Care e Diamoral hanno intercettato l’idea-progetto denominata “Vivere la terra è possibile”, consistente nella ristrutturazione e nel rilancio del liceo agrario di Bignona, uno dei grandi centri urbani della Casamance. Il liceo agrario è una delle strutture scolastiche più importanti della Casamance, se non dell’intero Senegal, in quanto centro di formazione di tecnici agricoli, in una regione dove la vocazione agro-alimentare è strategica.

Al rientro in Italia, la delegazione, coinvolgendo l’amministrazione comunale di Casier e l’ASeS (Associazione Solidarietà e Sviluppo che è promossa dalla CIA) ed altri partner, presentò un progetto in Regione che ottenne un finanziamento di 30.000 euro, ai quali l’ASeS ne aggiunse altri 30.000 ed altri partner somme minori, per un totale di circa 70.000 euro di valore del progetto.

L’investimento ha consentito una riqualificazione del liceo con la realizzazione di impianti fotovoltaici per l’alimentazione della sala informatica, di una mensa scolastica, di un centro di accoglienza per gli studenti e con la dotazione di macchine ed attrezzature agricole per la coltivazione dei campi sperimentali.

Il progetto si è concluso nel 2015 e sta diventando motore di formazione e di progettazione per altri progetti per lo sviluppo agro-alimentare del territorio.

In occasione del monitoraggio del progetto “Vivere la terra è possibile”, guidata dal sindaco di Casier Miriam Giuriati e dal presidente di I Care Gianni Rasera, la delegazione con i rappresentanti di Diamoral e di ASeS ha incontrato numerose autorità senegalesi (la Presidenza del consiglio e vari ministri) e l’ambasciata italiana in Senegal per informarli dell’importante progetto e chiedere il loro impegno per la sua continuità.

Al termine del monitoraggio, i presidenti di Diamoral e di I Care – Manga Bourama e Gianni Rasera – si sono recati nell’isola di Karabane, una sorta di paradiso terrestre collocato alla foce del fiume Casamance. Durante l’incontro con il capo del villaggio è emersa l’esigenza di fornire all’isola una fonte di acqua potabile. L’impegno futuro sarà quindi quello di trovare le risorse per realizzare l’opera di costruzione di uno “château d’eau” con tubature per portare l’acqua potabile al centro del villaggio. Il progetto potrà essere realizzato con un costo non superiore ai 15-20 mila euro. Tale opera cambierebbe la vita di circa mille persone che vivono nella piccola, povera ma paradisiaca isola.

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